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TUTTO QUELLO CHE DOBBIAMO DIRE SULLA MILANO FASHION WEEK

Aggiornamento: 1 mar

La Milano Fashion Week di Settembre, conclusa già da oltre 15 giorni, ha come sempre offerto al pubblico lo spettacolo atteso, quest'anno anche con un giorno in più, condito da direttori creativi che abdicano dal loro ruolo, gossip sui prossimi arrivi nelle maison e critiche rivolte ai designer da poco saliti al trono ed a quelli che forse stanno per perderlo.


Milano Fashion Week 2024 collezione Emporio Armani PE 2025-Dialoghi di Stile

Anticipando quelle che saranno le tendenze della prossima Primavera-Estate 2025, assistiamo ad un momento caotico per il mondo della moda, dove il lusso pare vivere un momento di forte crisi ed i movimenti di mercato stanno influenzando quelli della creatività , quella che sembra proprio non muoversi secondo il parere di alcuni.


Sguardo al passato ma rivolto al futuro è quello che emerso da tutto il Fashion Month autunnale.



FENDI ED IL SUO IMMINENTE ANNIVERSARIO


Passato e futuro si incontrano in Fendi, che ha aperto la Milano Fashion Week e che a breve compirà 100 anni di storia, anniversario celebrato ricordando Adele Casagrande fondatrice e caposaldo della maison, dalle voci di Anna e Silvia Venturini Fendi grazie alle creazioni di Kim Jones che hanno giocato con i colori tipici della maison beige, marroni, cipria, burro, caratterizzati da capi dal taglio semplice ma con trasparenze, frange e decorazioni ispirati ai ruggenti anni '20, ma che forse di ruggente non aveva niente.


Fendi SS25 Milano Fashion Week 100 anni di storia della maison

Certo un po' contraddittorie le calzature in shearling accostate agli abiti sottoveste ricamati, ma meravigliosa l'idea delle maxi bag accostate alle mini, pensate sicuramente per noi donne che passiamo tutta la giornata fuori casa e che nel corso di essa cambieremo outfit dentro il magazzino del luogo di lavoro o in qualche bagno pubblico.


CITAZIONISMO E NOSTALGIA DI UN PASSATO CHE NON TORNERÀ


Audacia, l’inneggiare alla tanto desiderata dolce vita, o meglio dire “vita lenta” all'italiana (che poi da dove che siamo il paese europeo dove tutti corrono a tutte le ore del giorno e dove si lavora dalla mattina alla sera?) e ad una romantica nostalgia del passato sono stati i caratteri per molti ricorrenti, ancora aggiungerei, delle collezioni proposte: un po’ minimal chic o meglio dire “quiet luxury”, ormai destinato a morire secondo molti, con un forte attenzione alla femminilità e alla sostenibilità, due temi che ormai da anni caratterizzano tutti i fashion month, tanto che pare esser diventata solo una parola con il quale riempirsi la bocca.

Bè ma non lo è sempre stato così?


Versace PE 2025 Milano Fashion Week

Nostalgia del passato, rivisitazione degli archivi e citazionismo hanno caratterizzato collezioni come quelle di Versace e Dolce & Gabbana; zia Dona rivisitando una collezione PE 1997, dai toni pastello dal sapore più dolce che sexy, disegnata per il suo marchio Versus affermando di voler ricordare quel clima di gioia e libertà d pensiero che si viveva in quegli anni, il duo di stilisti invece ha dedicato la collezione ad un delle loro muse Madonna, presente tra il pubblico, con parrucche bionde in stile Marylin Monroe e corsetti caratterizzati da cone bra.


Dolce e Gabbana omaggio a Madonna Milano Fashion Week SS 25

Un citazionismo esasperato quello a cui assistiamo da diverse stagioni da parte di alcune maison che pare non abbiano più nulla da dire, da fare o da inventarsi se non ricordare stessi o qualcun altro?

Che il passato sia una grande fonte d’ispirazione e che la nostra storia vada celebrata lo sappiamo bene da quando facevamo le scuole elementari, luogo in cui ci hanno anche insegnato che la storia va studiata per capire il presente ma anche per non commettere più gli errori che l’essere umano ha fatto in passato.

Citare ad ogni stagione sé stessi ed il proprio bellissimo archivio sembra inneggiare ad una rivisitazione dell’ego, rischia di annoiare un pubblico desideroso di novità nel 2024, oltre che indice di un vivere nel passato, in quella dolce nostalgia consolatoria accompagnata dalla stagnazione di idee. Che poi ricreare dei capi molto simili a quelli già proposti anni prima, la trovo una roba poco sostenibile nel 2024, epoca del second hand, dato che quei vecchi capi si trovano probabilmente ancora in circolazione insieme ad una storia alle spalle.


LA CRAVATTA DI EMPORIO ARMANI


Giorgio Armani in Emporio ha proposto maschile e femminile in un'unica sfilata, con protagonista la storia della cravatta, simbolo professionale ed austero dell'universo maschile rendendolo un accessorio femminile che si "scioglie" sempre più ad ogni modello che attraversa la passerella, rivisitando il proprio ricco heritage proponendo completi nel suo "greige" accanto a proposte colorate e sensuali dal sapore sempre un po’ orientaleggiante, con pantaloni alla zuava, e baggy, spesso ricamati con perline, camicie bianche che si aprono, trasparenze e copri capi.

Mi domando oggi cosa ne sarà  Armani senza Giorgio? L’unico che resiste fedelissimo sul suo trono e che ha costruito un impero attorno a sà,, con uno stile unico, che ha saputo mutare nel tempo, affiancandosi al progresso, ma rimanendo sempre fedele ad un stile intramontabile.


La cravatta femminile di Emporio Armani-SS 25 Milano Fashion Week

LA DECOSTRUZIONE DI PRADA


Uno sguardo futuristico ce lo offre Prada, con una collezione "paradoxe", che celebra l'inaspettato e l'individualità di ogni essere umano all'interno di un mondo governato dall'algoritmo, dove andare virali è spesso un caso, l'imitazione di un video diventato famoso o lo studio di dettagliate strategie.

Disconnessi e contradditori sono apparsi i look mandati in passerella da Zia Miuccia e Raf Simons, con cerchi riprodotti in vari modi qua e la, simboli di un periodo storico confuso e caotico che esce da una crisi e ne entra in un'altra, ma che riguarda anche da tanto tempo una crisi in particolare: quella dei valori.

Prada guarda ad un futuro dove ogni individuo riprenda sé stesso ed esprima la propria creatività non per piacere all'algoritmo ed ai suoi follower.


La decostruzione di Prada Spring Summer 2025 MFW

TROMPE D’OEIL, SOSTENIBILITÀ ED AUDACIA


Sempre contraddittoria, anzi rovesciata al contrario la collezione di Marco Rambaldi, che ha scelto come passerella la piazza popolare, proponendo dei look dal gusto un po' bohème, con corsetti portati a vista, abiti sottoveste discinti, maglieria con stampe trompe d'oeil dal gusto provinciale, bluse aperte, il tutto nel nome dell'inclusività e della libertà d'espressione.


Marco Rambaldi e Alessandro dell’Acqua- Milano Fashion Week Primavera Estate 2025

Femminile, audace, un po' anni '60 ma con uno sguardo rivolta ad un futuro sempre più indipendente la donna di Andrea Adamo, che è tornato a sfilare a Milano dopo alcune stagioni assenti anche grazie al contributo di Camera Nazionale della Moda Italiana Intitolata Bal D'Afrique, il giovane designer calabrese ci porta a scoprire un selvaggio viaggio di naturalezza che attraverso lo studio e la consapevolezza del nudo declinato in diversi modi, tra stampe troempe d'oeil e colori naturali che richiamano le pelli umane e la terra.

GUCCI NON VUOLE MICA LA LUNA


Sempre più presente il nostro Sabato De Sarno in Gucci, volutamente anti narrativo ma comunque raffinato.

Un lusso non ostentato, esecuzione impeccabile e maestria sartoriale, non più troppo "quiet", proposte rassicuranti ma preziose, differenti tra loro ma comunque collegate da un filo conduttore, in un’atmosfera calda ed accogliente quale è stata resa la Triennale di Milano.

Le ha mandate a dire bene dopo tutte le aspre critiche ricevute, in fin dei conti non aveva chiesto mica la luna!


Gucci by Sabato de Sarno Milano Fashion Week alla Triennale di Milano Primavera Estate 25


Sguardo rivolto al futuro se pur sempre fedele al suo romantico stile anche per Alberta Ferretti, che ha mandato in passerella l'ultima collezione prima di dare la notizia di dimettersi da direttore creativo del suo brand. Grande successo per marchi come Diesel e Bottega Veneta. Un'emozionante omaggio al passato ed alla sua terra per il messinese Fausto Puglisi in Roberto Cavalli, che ricorda il fondatore della maison scomparso da pochi mesi.


Alberta Ferretti e Roberto Cavalli(by Fausto Puglisi) Primavera Estate 25 Milano Fashion Week

Voglia di "spogliarsi" dai pesi della vita, di riprendere in mano la propria individualità e creatività, dopo esserci riappropriati della sfera sociale che ci era stata limitata fino a 3 anni fa dalla pandemia. Desiderio di un futuro positivo, di rinascita positiva, nonostante le incertezze odierne, da raggiungere senza fare troppo rumore anche perché ce n'è già abbastanza.

Una moda quella della PE '25 che si pone l'obiettivo di rinascere dalle proprie attuali ceneri.



Nel prossimo articolo analizzeremo la Paris Fashion Week e le altre sfilate di questo Fashion Month da poco conclusosi.


A presto amici!

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Dialoghi di Stile
di Valentina Maugeri
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