I profumi come gli abiti vengono indossati dalle nostre pelli, in risonanza al nostro stile, alla stagione in corso e soprattutto alle nostre emozioni. Un profumo non si vede, ma si percepisce, non si tocca, ma si vaporizza; diventa un tutt'uno con la nostra pelle, lo si indossa anche da nudi. L'abito si cambia, il profumo probabilmente no o comunque con pochi altri, proprio perché la sua scelta è fatta a prescindere dall'occasione, ma riguarda più le sensazioni dell'anima dell'indossatore.
E poi quel che conta è farsi ricordare dagli altri al solo sentire nell'aria le note di una determinata fragranza: passare da indossatore e rappresentatore di quelle note profumate, un po' come Marylin Monroe fece con lo Chanel N°5 a 30 anni dall'invenzione dell'iconica fragranza nata da Coco Chanel.
QUANDO NACQUE L’ARTE DELLE FRAGRANZE
L'arte della profumeria affonda le sue radici tra gli Antichi Egizi, ma il profumo come lo conosciamo oggi risale alle invenzioni Arabe del periodo medievale, con la diffusione della pratica della distillazione, viene in questi perfezionata ed asservita al mondo della profumeria, introducendo l'alcool come vettore di diffusione del profumo.
Fino a quel momento, le fragranze erano infatti principalmente miscele di natura oleosa, pensate per essere "spalmate sul corpo", modalità di utilizzo abbastanza lontana dalla vaporizzazione delle fragranze attualmente diffusa.
PROFUMI DA DESIGNER
La profumeria da designer ed i profumi alla moda nascono nei primi del '900 con il sarto Paul Poiret presentato durante la sua la mille et douxieme nuit festa in maschera ispirata alle odalische in cui fece sfilare delle modelle con le sue creazioni e regalò in seguito alle sue ospiti la sua prima fragranza intitolata Nuit Persane.
La profumeria nella moda si afferma poi con l'invenzione dell'iconico Chanel N°5 nato dal naso Ernest Beaux su richiesta di Coco Chanel.
Per i brand di alta moda, il profumo crea un doppio status essenziale: la fragranza riesce a creare una riconoscibilità, oltre che una continuità per i marchi nel tempo. I profumi da designer rappresentano il punto d'accesso al mondo del lusso per il grande pubblico, l'adozione di uno stile specifico e dell'allure tipica di un determinato brand in cui l'individuo può riconoscersi. I profumi continuano a generare da sempre un fatturato costante e cospicuo per i grandi brand.
Pensate che durante il periodo della pandemia il fatturato generato dalle vendite delle fragranze non ha avuto alcun calo eccessivo, a differenza di quello dell'abbigliamento e del lusso.
L’avvento del prêt-à-porter tra gli anni '60 e '70, incrementò il legame tra brand di moda e profumeria dati i costi di produzione relativamente bassi e marginalità molto alte per produzioni in grandi quantità da estendere a tutto il mondo indifferentemente dalle differenze culturali o climatiche, che permette prezzi decisamente più bassi rispetto a capi ed accessori.
Le fragranze sono realizzate sia con materie prime naturali raccolte a mano, sia con sintetiche e di "largo consumo", lavorate per lo più grazie a grossi macchinari che ne permettono la produzione su larga scala.
Per i consumatori, le fragranze restano associate ai brand di lusso preferito, evocano quello stile bramato, ed è per questo accettabile pagare delle cifre moderatamente alte ma di certo non proibitive.
Il profumo è fatto per viaggiare attraverso i tempi e le tendenze. Se il passaggio dei trend porta modernità, il profumo ha bisogno di una dimensione di longevità, che faccia storia. Mantenere forti legami tra profumeria e moda è essenziale per le case di moda, anche perché "la moda passa e lo stile resta" diceva una certa Coco Chanel.
Alcune maison di moda hanno deciso però di dedicarsi in maniera differente alla profumeria producendo poche fragranze, oppure di destinare le proprie creazioni ad una fascia di mercato differente, rendendole quasi introvabili o con prezzi decisamente alti; è il caso di marchi come Cartier e Tom Ford, quest'ultimo in particolare definito ormai tra i brand delle profumerie di nicchia.
COSA SONO I PROFUMI DI NICCHIA?
I profumi di nicchia, chiamati anche profumi d'autore, sono fragranze create da piccole aziende o da profumieri indipendenti, chiamati così anche perché realizzati con materie prime pregiate, nati dopo un'attenta ricerca olfattiva.
La loro nascita risale agli anni '90 del secolo scorso, quando alcuni profumieri, molti dei quali realizzavano già fragranze per terzi, diedero vita alle loro creazioni a contrasto al fenomeno di massa che vedeva le grandi case di moda presentare sul mercato almeno un nuovo profumo all'anno e che in quel periodo producevano di tutto, fino ad arrivare alle tappezzerie.
Ad oggi è il caso di nasi come il francese Francis Kurkdjian, autore di fragranze come Le Male di Jean Paul Gaultier e delle ultime fragranze di Dior sul mercato dal 2021, che possiede anche la sua " Maison Francis Kurkdjian".
Sono spesso considerati più "esclusivi" rispetto ai profumi di massa, poiché realizzati con specifiche tecniche artigianali, ed in quantità più limitate, disponibili solo presso rivenditori specializzati, come le profumerie artistiche o solo online. Spesso hanno un costo decisamente più elevato rispetto ai profumi da designer e non sono soggetti ad alcuna pubblicità.
Negli ultimi anni però, la pubblicità di queste fragranze si è sparsa grazie ai social, soprattutto Tik Tok, rendendo particolarmente in voga e richieste fragranze di maison come Montale, Giardini di Toscana e Milano Fragranze.
Ultimamente vanno tutti pazzi per la fragranza unisex Intense Café di Montale ed il Bianco Latte di Giardini di Toscana; quest'ultimo mi è stato richiesto almeno 30 volte in 1 mese!
Dei profumi di nicchia, come di quelli commerciali, esistono tante versioni equivalenti in giro, vendute a prezzi decisamente più ridotti perché fatti solo con materie prime sintetiche; è stato anche in seguito a queste riproduzioni, alcune delle quali molto realistiche e di buona durata, che i profumi di nicchia sono adesso molto conosciuti.
PERCHÉ IL PROFUMO HA A CHE FARE CON LO STILE?
Il desiderio di indossare una fragranza unica e pregiata, in risonanza al modo in cui si ci sente nel mondo, al voler comunicare un messaggio unico, come unica è la personalità di ciascuno di noi, ha preso "piede" tra le menti di molti negli ultimi anni, portando all'interesse per fragranze ricercate, ma soprattutto durevoli in grado di lasciare una potente scia nell'aria che permette così di farsi notare e ricordare meglio.
Ma come ogni cosa in cui la moda entra prepotentemente creando largo interesse, rende una creazione, un prodotto, un modello non più unico, ma iconico ed anche di massa, "svestendolo" a volte dal suo primario obiettivo.
Viene da chiedersi allora se vale ancora la pena interessarsi all'acquisto di una fragranza di nicchia, se la stessa tra uno massimo due anni sarà indossata da uomini e donne di tutte le età, acquistata per lo più tra i dupe proposti dal mercato.
Può allora un profumo di tale celebrità definirsi ancora di nicchia? O possiamo essere noi indossandolo a renderlo tale?
Resta il fatto che una fragranza, commerciale, economica, da designer o di nicchia che sia è unica, come unico sarà l’effetto che genererà a contatto con la pelle, creando un mix ed evolvendosi nelle ore in maniera differente.
Il profumo che scegliamo ci veste come un abito, o forse anche più di quest’ultimo; gli odori infatti evocano emozioni e ricordi molto più della vista e vanno al di là del tatto. È una scelta più personale di un abito, anche possiamo dargli il potere di renderci maggiormente “ricordabili” diventando un nostro segno distintivo.
Siamo quindi noi a dare potere al profumo, in uno scambio reciproco che esso (o essi) crea con noi.
“È potenzialmente un vettore per l’immaginazione. Il profumo è denso; è veleno e desiderio puro; è eros in persona.” Serge Lutens
E voi che profumo indossate? Usate quelli da designer o di nicchia?
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Wow, articolo interessante. Grazie!