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Immagine del redattoreValentina Maugeri

MARTEDÌ GRASSO ED I COSTUMI DI CARNEVALE PIÙ FAMOSI

Aggiornamento: 3 feb

La moda ed il costume sono da sempre strumenti che raccontano la storia dell’uomo, riflesso delle tradizioni, del folklore e dei cambiamenti sociali.

E di questo i costumi non ne sono esenti, parlo precisamente dei costumi del Carnevale.



Fonte immagine: pixabay.com


Ma partiamo intanto dal principio: quando nasce questa magica e bizzarra festa?

Ci sono diversi avvenimenti storici a cui può esser fatto risalire una prima origine di festa carnascialesca: molto probabilmente deriva dai riti Dionisiaci e dai Saturnali di epoca classica, durante il quale sontuosi banchetti, balli sfrenati e dissolutezza erano i massimi protagonisti, accompagnati dall'uso di celarsi dietro delle maschere.

Secondo numerose fonti, l'origine del travestimento deriva da una festa in onore della dea egizia Iside, durante la quale erano presenti numerosi gruppi mascherati, importata in seguito nell'Impero Romano.


Nel Medioevo le feste pagane vennero inglobate dal Cristianesimo e con il passare dei secoli assunsero nuove caratteristiche arrivando così agli eccessi delle Feste dei Folli, in cui un corteo di figure grottesche festeggiava l’inverno che moriva e l’avvicinarsi della primavera.

Lo spirito della festa già dal Medioevo, o forse addirittura dall’Antica Roma, era quello di “mascherarsi” per ribaltare momentaneamente la realtà ed ruoli sociali: infatti popolani e potenti si divertivano indifferentemente in questa festa rendendosi irriconoscibili indossando delle maschere.

Ma arriviamo al dunque: da dove e quando nascono le maschere più famose del Carnevale italiano, emblematiche in tutto il mondo?

Di origine incerta, nel Cinquecento si afferma la Commedia dell’Arte caratterizzata dalla figura degli Zanni, servi furbi ed imbroglioni, sviluppatosi in diverse città italiane, tra i quali:


  • ARLECCHINO: E’ la maschera italiana più popolare dalla seconda metà del XVII secolo, nata precisamente a Bergamo, con il suo abito in patchwork multicolor a losanghe.

  • PULCINELLA: maschera nata a Napoli, probabilmente la più antica del teatro europeo, derivante della farsa atellana latina. Porta abiti e un cappello bianco, mentre sul viso porta una maschera nera dal naso molto lungo.

  • BRIGHELLA: Servo "attacca briga" ed arguto, indossa una sorta di livrea bianca listata di verde. Anche questa maschera nasce a Bergamo.

Ed ancora Pierrot, Colombina, Pantalone, etc…


Fonte immagine: pianetabambini.it


Parlando di costume, e di moda, non possiamo non menzionare il Carnevale di Venezia con i suoi sontuosi costumi settecenteschi:

A partire dal Quattrocento molte città italiane e le repubbliche marinare, divennero importanti centri di produzione ed esportazione tessile, cosa che si rifletté anche in fatto di buon gusto vestimentario.


A Venezia, questa maestosità si distinse particolarmente e continuò anche nei secoli successivi, nonostante il primato imposto dalla Corte Francese, che aveva grande influsso sull’abito veneziano.



Fonte immagine: pixabay.com

Le origini del Carnevale di Venezia risalgono al 1094, ma esso divenne festa ufficiale con l’editto del 1296.

Le maschere venivano utilizzate a partire dal giorno di Santo Stefano e durante altre importanti manifestazioni e banchetti privati.

Ma quali sono ancora oggi i costumi più famosi di Venezia?


  • LA BAUTA: Uno dei travestimenti più comuni nel Carnevale antico, soprattutto a partire dal XVIII secolo indossata sia dagli uomini che dalle donne, è costituita da una particolare maschera bianca denominata Larva, un tricorno nero e completata da un avvolgente mantello scuro, ovvero il famoso tabarro veneziano.

  • LA MORETTA: Di origine francese, indossata tenendo in bocca un bottoncino, la Moretta, viene definita anche “maschera muta”, in quanto se si apre bocca si rischia di farla cadere svelando la propria identità. E’ composta da una maschera ovale in velluto da abbinare a un cappellino e ad indumenti eleganti e al classico ventaglio.

  • LA GNAGA: usata maggiormente dagli uomini per vestirsi da donna popolana, prevede l’utilizzo di abiti femminili e di una maschera da gatta, costume accompagnato a volte da una cesta al braccio che contiene un gattino.

Quelli sopra descritti sono abiti di grande raffinatezza, in stile di base Barocca, fatti in velluto, merletto di Burano, taffetà di seta, con ampie gonne, mantelli, e per le donne sempre accompagnati dallo storico corsetto. A completare l’outfit gli importantissimi accessori: guantini, passamaneria, monili di vario genere, che spesso decorano anche le maschere, magari in vetro di Murano, borsette ed il già citato ventaglio, indispensabile per la comunicazione visiva, soprattutto per le maschere mute.


Fonte immagine: pixabay.com

Il Carnevale è oggi uno degli eventi più apprezzati al mondo, non solo in Italia: Messico, Canada, Tenerife, e soprattutto il Brasile, con il Carnevale di Rio, se ne fa il massimo protagonista, con il Carnevale più maestoso al mondo, caratterizzato da enormi carri e dalle ballerine del Samba.


E voi, come state festeggiando questo Martedì Grasso? Conoscevate già queste particolarità sulle origini del Carnevale e le sue maschere?


Fatemelo sapere qui nei commenti!




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1 Comment

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melypozzallo
Feb 21, 2023
Rated 5 out of 5 stars.

👏🏼 È sempre bello scoprire nuove cose, grazie Dialoghi di stile!

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