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Immagine del redattoreValentina Maugeri

COSA VEDERE A MILANO TRA ARTE E MODA QUESTA PRIMAVERA

Aggiornamento: 9 nov


Poche settimane fa sono rientrata da quattro intense giornate passate a Milano, la capitale italiana della moda, oltre che del design e dell'editoria; la città dove tutto è nato e continua a muoversi incessantemente.

Dei ritmi un frenetici e forse anche un po' bizzarri, agli occhi di una ragazza cresciuta in un paesino di provincia in Sicilia, ma al contempo un sogno ad occhi aperti per una fashionista curiosa di arte ed innovazione.


In questo articolo vi voglio raccontare la mia esperienza e darvi alcuni suggerimenti su cosa vedere a Milano in 4 giorni tra arte e moda.

Ecco che da "fashion blogger" a travel blogger è un attimo!



Persona che passeggia Arco di Trionfo a Milano

Più volte mi ero sentita dire "A Milano c'è solo il Duomo, poi non c'è altro da vedere", (che poi stiamo parlando della Cattedrale più grande d'Italia, di un colosso che lascia senza fiato) ma nella tanto giudicata città nebbiosa, in cui ha piovuto ogni santo giorno durante la mia permanenza, ci stanno la Galleria Vittorio Emanuele, il Castello Sforzesco, l'Arco della Pace, il Parco Sempione, il Bosco Verticale ecc.. aree ed architetture differenti tra loro per storia e caratteristiche, ma accomunante da tanta bellezza.





Poi c'è la Milano del Quadrilatero della moda, quella delle mostre ed eventi culturali e quelli dedicati alla mondanità. Peccato solo essere arrivata ad una settimana esatta dalla fine della Fashion Week, o forse dovrei dire per fortuna, dato che ho trovato un'apparente calma tra le strade e nei mezzi pubblici.


Ecco quindi cosa fare a Milano durante questa primavera soprattutto se sei un appassionato di arte e moda.


Leggi fino alla fine per scoprire quali mostre ed eventi temporanei visitare a Milano



LA CULLA DEL'ARTE: IL QUARTIERE BRERA E LA PINACOTECA


Se sei un'appassionato d'arte non può che essere il quartiere di Brera la tua prima tappa.

Peccato che quel giorno pioveva ininterrottamente, cosa che mi ha impedito di alzare il naso e contemplare di più i boulevard, le piccole vetrine ed i balconi un po' retrò del quartiere, un angolo di città che sembra staccarsi dalla frenesia urbana tipica delle vie attorno al Duomo.


Ci siamo recate al Palazzo di Brera, al cui interno si trova l'omonima Pinacoteca, una delle galleria più importanti al mondo dove sono raccolte diverse opere d'arte pittorica che vanno dal XIII al XX secolo, ad eccezione di due grandi sculture di Napoleone realizzate da Antonio Canova.


Persone di spalle alla Pinacoteca di Brera

Un'atmosfera suggestiva, con pareti che regalano un'atmosfera a dir poco affascinante: soprattutto quelle i cui muri sono dipinti in blu royal o rosso tenue, grazie al quale risaltano le cornici oro dei magnifici dipinti.

Cosa stanno vedendo i miei occhi! Esclamavo nella mia testa quando vedevo un dipinto che avevo studiato più volte nei libri di storia dell'arte tra le medie, il Liceo e l'Accademia.


Ricchissima di collezioni, tra cui quelle delle scuole venete e lombarde del '400-'500, vanta soprattutto la presenza di alcune delle opere più famose al mondo: lo Sposalizio della Vergine di Raffaello Sanzio, la Pala di Brera di Piero della Francesca, i ritratti di Francesco Hayez e soprattutto la sua opera manifesto del Romanticismo Italiano di metà '800: Il Bacio, una delle opere più belle e incantevoli del panorama italiano.


"Il Bacio" di Francesco Hayez Pinacoteca di Brera, MIlano


Ps. Vi consiglio di acquistare il biglietto direttamente sul posto, a meno che non si tratti di una giornata con ingresso gratuito, o visita guidata (in quel caso la prenotazione è obbligatoria).

Per maggiori informazioni cercate su sito della Pinacoteca.



COSA FARE A MILANO SE SEI UN APPASSIONATO DI ARTE ATTUALE: FONDAZIONE PRADA



 Upside Down Mushroom Room di Carsten Holler, Fondazione Prada, Milano

Nell' l'itinerario da fare insieme alle mie amiche c'era anche il il celeberrimo Fondazione Prada: si tratta di un grande complesso di 3 edifici, edificato in un ex distilleria di inizi '900, fondato da Zia Miuccia ed il marito Fabrizio Bertelli nel lontano 1993, poi sviluppatosi fisicamente nel 2015.

E' un progetto che si pone lo scopo di dar voce alla creatività degli artisti d'oggi con in esposizione i loro progetti ed istallazione artistiche di diversa natura.

Uno degli obiettivi che appare evidente in Fondazione Prada è quello di sovvertire i comuni canoni dell'arte e di spiazzare i suoi visitatori, che al suo interno vivono un'esperienza più che una visita. In fin dei conti è così ha sempre fatto Miuccia: la sua moda non ci sciocca ma ci spiazza, ci fa porre interrogativi e ci attrae senza una spiegazione.


E' così che ci siamo avventurate tra la Haunted House, le opere contrapposte del progetto "Atlas" dislocate nella torre a 9 piani ed il Cinema, ponendoci interrogativi non esattamente chiari ogni volta che uscivamo da queste sale. Divertentissima è stata la stanza dei funghi, la Upside Down Mushroom Room di Carsten Holler, che sembrava averci trasportato nel mondo dei Puffi.



Ammetto che mi aspettavo un po' di più da Fondazione: forse più colore, più suggestione o anche semplicemente una dislocazione più coerente di ogni opera e sala espositiva. Non so, anche quando studiavo in Accademia le installazioni industriali e l'arte del dopoguerra spesso mi sembravano di difficile comprensione, forse colpa di un occhio o mente poco allenata in questo: vedrò di arricchire meglio le mie conoscenze.


Per info e prenotazione dei biglietti cliccate qui



Milano: Scalo Romana, Largo Isarco


"I NEED TO LIVE" LA MOSTRA DI JUERGEN TELLER


Valentina Maugeri, parete fotografie di Juergen Teller

Per gli appassionati di fotografia non può che essere la Triennale di Milano la tappa must; infatti fino all'1 aprile 2024 è possibile visitare la retrospettiva del fotografo tedesco Juergen Teller,.

Una mostra che racconta la carriera e la vita di un'artista istrionico, irriverente dal linguaggio espressivo diretto. Famoso per le sue fotografie provocatorie, irriverenti e ludiche, attivo fin dagli anni '80 soprattutto nell'ambito della fotografia di moda e nell'industria musicale, Teller ha rappresentato l'estetica cruda ed imperfetta degli anni '90 e 2000 collaborando anche con molte personalità del fashion system: tra questi Vivienne Westwood, la modella Kate Moss, Marc Jacobs, Yves Saint Laurent e con molte testate importanti quali Vogue Italia con Franca Sozzani.


I need to live – oltre 1000 opere in esposizione che raccolgono sia lavori personali e familiari, quelli su commissione, video, pubblicità ed editoriali - è un'autodichiarazione, allo stesso tempo una frase motivazionale usata dall'autore, che riassume le sensazioni dell’artista in alcune fasi della sua vita lavorativa e privata, raccontate attraverso la sua arte. Nei suoi scatti, di cui a volte ne è stato anche protagonista, si riconosce tutta la fragilità dell’esistenza umana e celebra l’importanza della vita.




Insomma, se avete dubbi su cosa vedere a Milano nel caso in cui vogliate trascorrerci il weekend pasquale la mostra di Teller deve rientrare nel vostro itinerario. Info su orari e costi qui



ALDO FALLAI PER GIORGIO ARMANI AD ARMANI/SILOS


Parete mostra Aldo Fallai per Giorgio Armani da Armani/Silos

Assolutamente imperdibile è la mostra temporanea Aldo Fallai per Giorgio Armani 1977-2021 montata presso l'Armani/Silos in Via Bergogne 40, visitabile fino a giorno 11 Agosto 2024.

Oltre 250 fotografie dislocate lungo uno spazio espositivo che coinvolge ben due piani, raccontano il dialogo artistico durato oltre trent'anni tra Giorgio Armani ed il fotografo fiorentino Aldo Fallai, che ha dato vita ad un'estetica ed un'immaginario ancora fisso oggi nelle menti di molti, nel quale evocazioni cinematografiche, neorealistiche, si mescolano a pezzi di vita urbana ed a citazioni artistiche. Pur concepite per far conoscere le collezioni, ed il "mood" Armani aggiungerei, queste immagini tirano fuori il carattere dei personaggi raffigurati, descrivendo poi l'idea dello stilista ed il lifestyle di chi sceglie di indossare dei capi dei brand Armani.




Al secondo e terzo piano sono invece esposte le meravigliose creazioni di Re Giorgio. E' stata un'emozione pazzesca poterne ammirare così tanti e da così vicino, in una selezione ragionata suddivisa per temi, che narrano la storia creativa e la visione di un designer per nulla classicista, ma con una visione della moda e della cultura estesa a 360°.


Io sono riuscita ad approfittare dell'ingresso gratuito in occasione dell'iniziativa "Domenica al museo" , voi per maggiori informazioni cliccate qui e chissà se non rinnovino l'occasione anche la prima domenica del mese di Aprile alle porte.




Milano è "grigia, grande ed affascinante". Più bella di come la immaginavo dato che questa è stata la mia prima volta nella città meneghina, ed offre davvero tante attività da svolgere, anche se piove incessantemente.

Il primissimo giorno sono anche riuscita a far tappa all'ultima data della mostra "Fifties in Fashion" la mostra organizzata dall'Accademia del Lusso in occasione della settimana della moda, che ha offerto un’immersione profonda negli anni '50 della Haute Couture e del cinema italiano, attraverso una selezione accurata di abiti originali. L'unica cosa a cui ho dovuto rinunciare è stata la tappa ai mercati, per colpa dell'incessante pioggia.




Duomo di Milano di sera


Al prossimo articolo con un'approfondimento su un fotografo di moda di cui vi ho qui parlato: Juergen Teller.



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