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COSA ABBIAMO VISTO DURANTE LE ULTIME FASHION WEEK

Aggiornamento: 27 gen 2024

Ciao ragazzi! come avevo già anticipato su Instagram qualche giorno fa ho voluto prendermi un po' di tempo per riflettere prima di esporre i miei punti di vista su quello che è stato l'ultimo Fashion Month dedicato alle collezioni Spring -Summer '24 del ready-to-wear femminile.


L'altro giorno su Instagram ho riassunto in un reel quelle che saranno le principali macro e micro tendenze della prossima stagione, che possono esserci da indicazione per farci comprendere quello che sta riflettendo la moda in questo periodo.



"Il buon gusto non esiste" sosteneva a forza Franco Moschino, slogan apparso su uno dei look della sfilata del brand, tenutasi a Milano lo scorso 21 Settembre (la prima dopo l'addio di Jeremy Scott).


Ed è proprio di buon gusto eticamente inteso che ha dominato queste in queste sfilate, fatte di minimalismo, di intercambiabilità dei capi, di versatilità, di sovvertimento dei clichè, in particolar modo a Milano e Parigi, dove il "less is more" ha regnato sovrano.


Sarebbe felicissima la cara Coco Chanel cui una delle affermazioni preferite era "Prima di uscire, guardatevi allo specchio e togliete qualcosa", non so se lo sarebbe stata altrettanto nel vedere il suo amato bouclè indosso a gli uomini.



ESSERE O NON ESSERE? Questa è stata la domanda che mi è sorta alla conclusione delle mie ricerche: com'è e cos'è la moda in questo momento?

Sembra trovarsi in una situazione di bilico e forse stagnazione o forse è meglio vederla in un'ottica di evoluzione che presto genererà i suoi frutti?


La Paris Fashion Week è stata l'ultima a chiudere il giro, conclusasi due martedì fa, con Miu Miu che ha portato in passerella ciabatte (o come diciamo noi siciliani TAPPINE!), cerotti colorati, forse un po' per coprire le ferite che la moda ha subito negli ultimi mesi e mutande in bella vista come facevano i miei compagni di classe alle scuole medie nella seconda metà degli anni 2000.

Ora, non pensate male, io apprezzo tanto le idee trendy di Zia Miuccia, anche se a volte il suo buon cattivo gusto mi lascia un po' perplessa.



Il debutto di Sabato de Sarno, il più atteso della stagione, è stato invece accusato di aver presentato una collezione, o meglio dire una "non performance", banale, scarna ed oggettiva. Ho usato il termine performance perché si, questo si aspettava il pubblico, ma non siamo più ai tempi delle stravaganze di

Alessandro Michele, che ammiravo e di cui mi è dispiaciuto l’addio a Gucci, ma è anche giusto accogliere i cambiamenti che il brand ed in generale la moda sta avendo da diverso tempo a questa parte; e poi credo che nessun giovane designer che si trova per la prima volta alla direzione creativa di un colosso come Gucci sarebbe stato in grado di fare chissà cosa. Sabato ci incanterà "ancora", come ha fatto con questa elegante e raffinata collezione.


Perché si, è di eleganza, di ricercatezza e di buon gusto che abbiamo bisogno in questo momento, non di certo di illusioni.


È da tre stagioni circa che ne assistiamo: reset, ritorno all'ordine, essenzialità, glamour non sfrontato, qualità, mistero. Si sono un po’ “abbassate le luci” di fronte ad un mondo in guerra e ad un'inflazione alle stelle che ha coinvolto anche i fatturati dei brand.


E poi, parlando nello specifico di moda, non tutte le creazioni vengono fatte per far parlare di sé e lanciare dei messaggi o comunicare qualcosa; la moda è fatta di abiti e bellezza, e spesso una collezione è fatta esclusivamente per essere ammirata così com’è e per essere venduta.. Siamo stati troppo abituati all’hype ed alla spettacolarità negli ultimi tempi, ma il ritorno all’ordine è ormai inevitabile.


La moda in questo momento sembra quasi non sapere chi è, un po' come le persone di questa società, troppo occupate a rincorrere tendenze ed ideali blandi, alla ricerca di un'immagine differente del vero sé.

Un'epoca in cui la superficie e lo stupore sembravano esser tutto ma che adesso desidera far un passo indietro per guardarsi dentro.


E tra addii come quello di Sara Burton ad Alexander Mcqueen e nuovi debutti, come quello di Peter Doo ad Helmut Lang, la moda sta ricostruendo la sua nuova immagine e ridefinendo i suoi nuovi obiettivi.


Tempi tristi e vuoti per una società sempre più incerta ed in bilico, che ha perso la sua forza un po' come la moda, un po' come ce lo fa capire il marchio svedese AVAVAV, brand di cui attendo sempre con piacere ogni sfilata durante le Fashion Week: "Aggiungi forma" vi è scritto in inglese in un look composto da due blocchi che sostituiscono il sopra ed il sotto, come la società attuale, indefinita e senza forma. Sfila poi una modella con un maglione con su scritto “Made in Italy” (Or China, can’t remember?”), che è tutto dire.




Forse la moda ha deciso di togliersi per un po' la maschera del sogno, di allentare un po' quei ritmi vertiginosi che causano mancanza di tempo, così come stress e la frustrazione che ne derivano quando una collezione non riesce nella performance stupefacente che il pubblico si aspetta, o forse, sta indossando una nuova maschera, quella del Quiet Luxury con singolo scopo capitalistico?


In una settimana di vintage e piattume parigino, le follie di Lantik regalano qualche dolce follia, come solo i designer nipponici sanno fare; ma ci sono state anche le magiche creazioni di Daniel Roseberry in Schiaparelli a farci sognare e sorridere, soprattutto con l'absurde creazione in unghie finte rosse indossata sul defilè da Kendal Jenner; Piccioli in Valentino ci ha regalato un'incantevole e raffinata performance ed abiti sensualmente eleganti che giocavano ancora una volta sulla centralità dei corpi, e della nudità nello specifico.




La moda si sta "autodenigrando" un po' come ce lo hanno dimostrato le creazioni di Diesel, ma continuerà sempre il suo processo evolutivo, e noi saremo sempre qui ad ammirarla e desiderarla, qualunque cosa essa faccia (forse).




Adesso, non ci resta altro che aspettare i prossimi mesi e le Fashion Week dedicate alla FW 24/25, che vedranno il debutto del freschissimo direttore creativo di Moschino, Davide Renne "eletto" proprio ieri lunedì 16 Ottobre, ed attenderne delle belle con o senza buon gusto!


Descrivere tutti i brand protagonisti di queste settimane avrebbe fatto di questo articolo un trattato, mi sono quindi limitata a citare i défilé più attesi e criticato, oltre quelli che hanno attirato più il mio interesse.

Sono sicura che avreste voluto leggere di qualcun altro, ma per questo vi è la possibilità di lasciare un commento qui in basso oppure su IG al reel o post annesso.


Come sempre, spero che questo articolo vi sia piaciuto! ❣️

Ci rivediamo al prossimo!


Vale ❤️





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di Valentina Maugeri
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