6 EMERGENTI FASHION DESIGNER DI QUESTA MILANO FASHION WEEK
- Valentina Maugeri
- 10 mar
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 3 giorni fa
In un settore che si conferma sempre più immerso in un clima di Restaurazione stagnante, alcune eccezioni sono giunte, o tornate, a farci sognare ancora rendendo meno utopico il mondo della moda riflesso dei cambiamenti, o per meglio dire, disastri sociali.
Come scrivevo in un precedente articolo la moda è ciclica, fa un immenso giro e poi torna ad investirci, in alcuni casi più forte di prima.
Ma è proprio dalla storia che possiamo comprendere il nostro presente, oltre ad apprezzarlo o disprezzarlo meglio.
Ricordiamo infatti che il Congresso di Vienna non consolidò gli esiti sperati, ovvero lo ristabilimento del potere dei sovrani assoluti, e da lì a poco moti rivoluzionari coinvolsero ancora una volta i principali stati europei, porta voci del fatto che il popolo non intendeva tornare indietro.
Ancora una volta l'esaltazione del proprio heritage è la strada più sicura per i big ed il DNA del brand viene esaltato sulle passerelle con richiami e intere collezioni ripescate e rielaborate.
La Milano Fashion Week si è conclusa lo scorso 3 marzo, dopo gli spettacoli londinesi e newyorkesi, con 56 sfilate fisiche, 6 digitali, 65 presentazioni, e circa 20 eventi.
In questo articolo ho scelto di parlarvi più nello specifico di brand giovani, ancora poco conosciuti o appena emergenti.
Questo è un blog giovanissimo ed emergente, e come tale è giusto dare spazio a quei brand di cui si è sempre parlato poco, nonostante alcuni abbiano già una carriera decennale, oltre che di quelli appena nati, o anche di quelli a cui i nostri portafogli potranno prima o poi aspirare.
Passato, presente o futuro?
Ma facciamo un riassunto veloce prima:
A farci sognare è tornata Silvia Venturini Fendi con una collezione dal gusto vintage ed opulento; Fendi celebra i suoi 100 anni, ed è stata una gioia per i nostri occhi rivederla simile a come l'abbiamo conosciuta, dopo tutta la noia degli ultimi anni.
La pelliccia è tornata di gran moda, ed il brand che l'ha consacrata nel suo savoir-faire fin dagli esordi, non poteva esserne esente.
Che poi, in fin dei conti a noi italiani il passato, l'autocelebrazione ed i riferimenti nazionalisti sono sempre piaciuti.
Poi arriva Prada, che non si rivolge al passato ma alla donna del 2025: sempre di corsa, divisa tra tante cose che sceglie di fare, tra famiglia e lavoro, o forse tra lavoro viaggi, hobby e sano riposo. Un po' stanca forse, ma al contempo autoironica, una donna a cui non interessano i cliché e che vuole sentirsi comoda e bella anche nelle giornate in cui non ha il tempo neanche di guardarsi allo specchio.
Ecco perché Prada ci piace sempre! Rappresenta quella donna stanca di sentirsi definita femminile solo quando ha i capelli sempre in ordine, indossa un tacco a spillo o un'ampia scollatura, o che viene notata solo quando si fa i selfie con sguardo languido e provocante tra le stories Instagram. Prada è tutte noi!
I 6 emergenti fashion designer di questa Milano Fashion Week
Adesso andiamo al dunque: partiamo con il dire che il vero protagonista di questa Milano fashion week per gli emergenti fashion designer è stato sicuramente il tessuto e le sue declinazioni.
SUSAN FANG
Effetti tridimensionali con tessuti leggerissimi come tulle, chiffon e organza realizzati con nuove tecnologie, come la nuova tecnica di tessitura definita air-wave, da lei stessa brevettata nel 2018.
Sto parlando della fashion designer Susan Fang classe '92, ha fondato il suo marchio nel 2017 e per la seconda volta ha calcato le passerelle milanesi con il progetto supported by Dolce & Gabbana, proponendo una collezione dal titolo Air•Memory che sembra uscita fuori da un dipinto di Ninfee di Claude Monet, in particolar modo riferendomi ai giochi di colore pastello ed ai cappotti dipinti a mano, collezione che poi si trasforma in un susseguirsi di creazioni che sembrano provenienti da un universo parallelo dominato da zucchero. Il suo è da definirsi uno stile iper-romantico e vezzoso.

LESSICO FAMILIARE
Il secondo brand di cui voglio parlarvi è Lessico Familiare un progetto slow-fashion nato da un trio di ragazzi nel 2020 durante i mesi della quarantena ha sperimentato un re-styling di abiti già posseduti, uniti ad elementi di arredo quali ad esempio tende, assemblati poi in patchwork dall'effetto ironico, quasi trascendentale in alcuni casi, cosa che ti fa chiedere "ma te lo metteresti?'" e che per questa FW25-26 ha presentato una capsule intitolata Abecedario con il supporto di Fondazione Sozzani, dove qui ha farla da protagonista è stata un sapiente styling che comunica efficacemente le visione filosofia del brand.

DENISA RAD
Denisa Rad debutta alla Milano fashion Week con la sua "Sussurri di Nostalgia"(quest'ultima abbiamo già capito essere la parola più di tendenza di questo 2025) con una mini collezione dal gusto bon ton ispirata agli anni '60, forse in omaggio anche un po' alla classicità di Chanel, rivisitata in chiave contemporanea nell'ottica di una ricerca tessile sostenibile fatta di tessuti bouclé, chambray e bottoni preziosi.
Nulla che non abbiamo già visto sperimentare, ma comunque dotata di un'anima ben precisa, che rispecchia la personalità elegante e sofisticata della designer. E poi diciamolo, in quest'epoca in cui tutto scivola velocemente, un po' di bon ton farebbe bene a tutti e noi siamo pronti a farci deliziare da esso.

FRANCESCO MURANO
Quello di Murano è un nome che avevamo già letto, e che si è affermato ancor di più durante questa Milano Fashion Week con una sfilata supportata da Camera Moda Fashion Trust. Una collezione che svela una sensualità femminile esibita attraverso l'uso di tessuti come jersey, crepe, chiffon sapientemente drappeggiati sul corpo, accompagnandone forme e dettagli. Una personalità ben precisa anche questa, di chiara ispirazione greco-romana.
Fondato nel 2021, in passato alcune star hanno già indossato le sue creazioni, ad esempio Beyoncé.

INSTITUITION by GALIB GASSANOFF
Galib Gassanoff designer che in passato ha lavorato per ACT N°1, ha presentato una collezione avanguardistica e cosmopolita, ispirata alle sue origini azaree e giorgiane, fatta di poche tinte: bianchi, nero e verde, con cui il tessuto si afferma ancora una volta massimo protagonista: lane grezze, cashmire, lacci lasciati liberi o intessuti a tela, pelle e persino bottoni a comporre un unico capo.

GIUSEPPE DI MORABITO
Ultimo, ma non ultimo, Giuseppe Di Morabito che presta attenzione agli effetti tessili, soprattutto a quelli metallici ed alla pelle dall'effetto stropicciato, a contrasto con chiffon, pizzi e jersey: Alone With The Stars, questo il nome della collezione con il quale ha debuttato alla Milano Fashion Week insieme ad Ameca il robot umanoide inventato nel 2021 nel Regno Unito, che ha raccontato la collezione e che in qualche modo rappresenta l'alter ego del designer e di tutti noi osservatori: un mondo pieno di contrasti e contraddizioni che ci fanno sentire soli.
Il brand è nato su iniziativa dell'omonimo fondatore nel 2015, e le sue creazioni sono state sfoggiate da alcune stare come Lady Gaga.

Uno sguardo su Parigi
Più glamour, sognante e proiettata al futuro sembra questa Paris Fashion Week quasi giunta al termine, se pur i riferimenti alla storia dei brand non mancano: Sarah Burton ha debuttato a Givenchy con una collezione cui ispirata alle primissime creazione di Hubert e basata su un gioco di volumi; Chemena Kamali si riconferma in Chloé con una collezione bohò-chic glamour ispirata agli anni '70, in perfetta linea con l'heritage della maison; Victoria Beckham ha dimostrato che la moda la sa fare anche meglio di chi nella moda ci sta da tanti anni, e che la coolness è da sempre nel suo background con questa ultima collezione.
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Sempre bello vedere giovani emergenti!